De Coubertain

Rho, 1 dicembre – L’obiettivo della serata è chiaro per tutti: cascasse il mondo, alle 21 ci si trova in club house che per quell’ora vien pronta la casoela.
Per tutti certo, tranne che per Franco, che cerca di dare una scossa alla squadra e una scaldata all’ambiente con un discorso convincente sullo sport e la sportività.

Non esiste porto 
La cosa funziona, il Rho parte bene e va subito in meta. Sembra la serata giusta per riscattare la sconfitta di Alessandria ma Bergamo non ci sta e mostra i muscoli.
Dalla panchina si chiede di far girare la palla da una parte all’altra, di non aver fretta, giocare semplice e pulito. Il problema è che probabilmente l’ossigeno finisce quasi subito e quindi facciamo tutt’altro. I placcaggi non funzionano a dovere e Bergamo si porta sul 5-10. Serve reagire, l’intervallo ci fa rifiatare e riordinare le idee.

Nella ripresa ribaltiamo il risultato quasi subito, con il 15-10 segnato con una corsa lunghissima. Sembra fatta. Giochiamo noi, ma una palla persa malamente fa ripartire il Rugby Bergamo in velocità, cosi dagli spalti invocano il premio “mani-di-merda” in modo forse troppo avventato. Luca non ci sta e per recuperare fa una diagonale degna del suo miglior personale sui 100m, tritando a terra colui il quale un attimo prima assomigliava ad un uomo. La palla viene rimessa subito in gioco e Bergamo trova un corridoio centrale grazie al quale segna il 15 pari.
La stanchezza ora regna, una testata fra compagni di squadra mette ko due bergamaschi. Una delegazione del Rugby Rho va in avanscoperta per capire il da farsi, tutti d’accordo per un saluto finale, foto di rito, e via col terzo tempo. Casoela per (quasi) tutti!
Veder giocare questi “ragazzi” è veramente bello, perché è vero che una nave nel porto è una nave al sicuro, ma non è quello per cui le navi sono costruite.

Grazie a tutti, soprattutto agli amici del Rugby Bergamo che hanno accettato la sfida e la trasferta.
Non scordiamoci, e non lo faremo, di ringraziare sentitamente Carletto che, sprezzante del pericolo, anche questa volta ci ha egregiamente arbitrati.

Alla prossima.