12-02-2023
Il Ragioniere mi guarda, è da un po’ che lo vedo assorto nei suoi pensieri e voglio accertarmi di cosa stiano macinando le rotelline del suo cervello. Ci mette poco a spiegarmelo, e lo fa con quel fare che fa di lui, per l’appunto, il Ragioniere: Sai, mi dice, non credo inizierò la partita, per il momento preferisco stare fuori.
Io lo guardo, lui mi guarda, e nascondo in un tombino le risate. Ma non abbiamo ancora iniziato, come puoi essere già stanco? Lo so, lo so, mi dice, ma preferisco così. Mi guardo con Zac ed immediatamente capiamo chi sarà il primo della fila, capitano, giocatore e pure accompagnatore della prima partita, che peraltro va discretamente bene.
Spoiler: la giornata e le partite saranno un crescendo.
Diapositiva numero due, immortalata da un video in una seconda fase, ma bellissima da sentire la prima volta. Il Piccolo Principe, con in mano un bel bicchierozzo di tè (lo spacciatore è sempre lo stesso, ndr) e la faccia rotonda e sorridente, dice “oh, io i miei genitori non li cambierei mai. Mio papà fa il tè e mia mamma fa bene da mangiare, e poi porta il cioccolato”.
Perché in fondo è così, basta stare un pochino attenti. Queste bestioline passano dal fare i castelli di sabbia con la terra (e ci si riesce benissimo, grazie alla qualità del campo) ad abbracciare su Zac (che ce li ha intorno tutti), per poi giocare una partita dopo l’altra con la foga di lupi magri e famelici finendo a dispensare insegnamenti di vita.
Merry fiorisce ogni partita di più, sembra proprio di vedere una piantina che mette su una foglia in più un allenamento dopo l’altro, una partita dopo l’altra. Guagliò a momenti finiva in meta (a chiarire la direzione di corsa ci arriveremo) e Primavera si è distinto in un paio di azioni. Inoltre il quartetto Cochise/Tempesta/SimoRock/FormicaAtomica ha confezionato una meta in QUATTRO passaggi.
Certo il campo, come si diceva, non ha favorito la conservazione della specie: Tony Montana e Danny Boy avranno rischiato si e no dieci infortuni (e invece hanno fatto dieci mete), mentre Legolas qualche botta l’ha presa, insieme al compagno di scorribande McGregor.
Quest’ultimo mi ha confessato candidamente di esser convinto io sia scarso, essenzialmente perché non ho i capelli.
Ho riso, di gusto. Perché son tutti insegnamenti di vita.
Ieri poi me n’è venuto in mente uno ricevuto quest’estate, per caso, senza volerlo, in un momento inatteso. C’era questa bambina imbronciata che camminava su questo sentiero e sua madre l’ha abbracciata chiedendole cosa non andasse. Niente, ha mormorato.
“Allora ridi, Amore” le ha detto “che la vita è bella, e corta”.
Mi è venuto in mente perché ieri a bordo campo nel nostro team mancava una persona che tutti noi non vediamo l’ora di rivedere lì intorno.
Così, per ridere.
RaSca