Genitori in campo: in che senso si passa indietro!?

21 maggio 2022

Lo chiede con chiarezza la mamma, perché le mamme sono così, pragmatiche: scusa, dice, se devo andare in avanti, in che senso si passa indietro?

Perché il dilemma alla fine è quello e, va detto, non è una cosa facile da capire. Diciamo pure che forse, pur essendo la regola base, è forse la più ostica. Devi avanzare, ma devi passare indietro.

Cervelli fumanti.

Però anche qualche sorriso, soprattutto quando ci si mette a provare.

Aiuta il buon Alessandro che discerne principi in modalità profetica: il primo, avanzamento.

Quindi lo capiamo, per succedere (nel senso di aver successo) in questo sport è bene fare un passo avanti, piuttosto che indietro. Anche perché l’obiettivo, lo scopo del gioco, è chiaro a tutti: fare la meta.

Quindi la prima parte si conclude così: per fare la meta bisogna avanzare.

Però c’è il problema descritto in apertura: come faccio se devo passare indietro ad andare avanti?

Ecco che torna il profeta Alessandro ad elargire il secondo principio: sostenere.

Ah ok, quindi se voglio avanzare ho bisogno di qualcuno che mi sostiene.

Pian pianino i pezzi del puzzle iniziano ad andare a posto, tra chi passa e poi corre avanti (“ah giusto! Il sostegno, scusa!”) e chi passa direttamente in avanti (“ah giusto! Il passaggio indietro, scusa!”).

Nel frattempo i bimbi della 9 che stanno facendo il water break guardano perplessi e divertiti… Ma che ci fa mia mamma sul campo a giocare con la palla ovale?

Guai a incrociare gli sguardi, perché l’abbraccio è sempre in agguato.

E così si va avanti, capendo sempre qualcosa di più, su un campo delimitato dai conetti, in cui dei geniroti stanno giocando sotto il sole per cercare di svelare il segreto dell’entusiasmo dei loro piccoli verso questo sport.

Nel salutare e dare appuntamento alla prossima occasione, che sarà presto, ecco che il rito di iniziazione si completa: chi siamo noi? Rho!

Perché è così che si saluta una Squadra!

RaSca